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Descrizione
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2,8°Km
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Sesto Calende-Melissa
La partenza è dalla piazza Cesare da Sesto, posta
all’inizio della bella Allea di Sesto Calende. La si percorre tenendo il
Ticino alla destra. Usciti dal paese ci si immette sulla strada alzaia Leandro
Mattea a fondo asfaltato e limitata al traffico veicolare da barre
automatiche, superabili in bicicletta, apribili solo dai possessori di badge
che hanno diritto al passaggio in un unico senso di marcia.
In località “casa gialla” (1,5° chilometro),
visibile sulla sinistra di chi procede, si continua rigorosamente lungofiume
su di una strada a fondo naturale, anch’essa protetta da sbarramenti, e
chiusa al traffico veicolare, fino alla località Melissa di Sesto Calende,
dove sulla destra di chi procede è visibile il campeggio Gabbiano.
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Variante
di
3
Km
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VARIANTE del Monsorino.
A questo punto in corrispondenza del ponte sul Ticino della sovrastante autostrada, si può:
- Effettuare la 1° variante in Località Monsorino.
Per seguire questo percorso aggiuntivo, deviare a sinistra (proprio sotto il ponte
autostradale) seguendo una freccia gialla con l’indicazione “Tombe
preistoriche del Monsorino-Cromlech (800-600 a.C.)” per immettersi su di un ripido
sentiero che permette l’immissione in un circuito locale di visita alle
zone archeologica (civiltà golasecchiana prima età del ferro)di circa 3 chilometri aggiuntivi.
Le vestigia sono rappresentate da
tracce di tombe etrusche, mentre il materiale significativo è conservato presso
il museo civico di Sesto Calende.
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6,2°
Km
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Melissa-Coarezza
Proseguire diritto, con il fiume sempre sulla
destra, per immettersi in un nuovo percorso alzaio (tenere a destra appena prima
dell’inizio della “salita di Golasecca”) che sfiorando la diga del
Monsorino ci porta, su strada a bassissima percorrenza, fino ad arrivare in località
Coarezza a incontrare sulla nostra sinistra il “Ristorante da Pio”.
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6,9°
Km
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Coarezza-Presualdo.
Il percorso prosegue poi fino a Presualdo, dove
anticamente era presente un servizio di trasporto attraverso il Ticino, e dove
sulla sponda piemontese del Ticino si vede la gialla costruzione del ristorante
“La trota vagabonda”.
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9,3°
Km
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Presualdo-Porto della Torre.
Si procede, per circa 2 chilometri, su strada a
fondo asfaltato ed a bassissima circolazione, fino ad arrivare in Località
Ticinella. In questa località sulla nostra destra troneggia una seconda diga di
regolazione del corso del Ticino: l’impianto di Porto della Torre, e la
concomitante centrale idroelettrica Enel, siti nel comune di Somma Lombardo. La
diga funge anche da ponte sul Ticino verso il Piemonte e l’abitato di Varallo
Pombia.
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Variante
di
2,5 Km
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VARIANTE (su sponda piemontese) dei Prismi
A questo punto in corrispondenza della diga di Porto
della Torre si può:
- Effettuare la 2° variante in Località Prismi
Per fare ciò bisogna attraversare la diga e appena
giunti in territorio piemontese, al di là del Ticino, prendere la 2° strada
sterrata a sinistra segnalata dal cartello pubblicitario “Ristorante La
Cascata – vista panoramica”, immettendosi in un circuito pianeggiante di
circa 2,5 chilometri totali, fino a giungere in Località Prismi.
La strada sterrata è ampia e facile, infatti basta
seguire il cartello “pesca sportiva” per raggiungere il ristorante “La
cascata”, da qui, tenendolo sulla nostra destra, proseguire per alcune decine
di metri fino a trovare un ponticello che gira a destra. Ormai siamo arrivati:
un forte “rumore d’acqua” ci guida fino a raggiungere un terrazzo con
vista panoramica
Da questa posizione si ha una vista perfetta dello
sbarramento costituito da una diga artificiale a stramazzo che nella parte bassa
termina con dei massi in cemento a forma prismatica che servono a rallentare le
acque che si riversano nel corso naturale del Ticino.. L’opera è collocata
sulla riva piemontese del fiume, mentre sulla riva lombarda, e cioè dalla parte
opposta del laghetto formato dallo stramazzo, si notano gli sbarramenti
idraulici del Consorzio Villoresi, in corrispondenza del punto di formazione dei
canali sulla riva lombarda, le così dette “prese del canale Villoresi”. Le
opere idrauliche della diga a stramazza e dello sbarramento Villoresi determina
un rialzo delle acque di circa 2,5 metri. La panoramica godibile in località
Prismi è tanto più suggestiva quanto maggiore è la quantità d’acqua
gestita dagli sbarramenti
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11°Km
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Porto della Torre-Spiaggia di Somma Lombardo-Presa canale Villoresi
In concomitanza con la diga-ponte di Porto della
Torre proseguire,tenendo la sinistra, per circa 1,2 chilometri di strada asfaltata a
normale traffico veicolare, fino a giungere alla spiaggia di Somma Lombardo.
Qui, tenendo la destra, in corrispondenza della bella spiaggia naturale sul
Ticino, ci si immette in un ampio piazzale e poi su di un percorso, prima
asfaltato e poi ciottolato. che porta alla presa dei canali.
Come riferimento va notato che in concomitanza con la
spiaggia, ma dal lato opposto della strada si trova il piccolo bar “Gran Caffè”.
Percorso il ciottolato, in località Panperduto
troviamo un’imponente opera idrica. Terminate nel 1884, dotata di 30
porte manovrate da comandi oleodinamici, permette il sollevamento delle acque
del fiume fino a 2 metri e mezzo, alimentando un canale di formazione dei
successivi Villoresi e Industriale. Sullo sfondo è visibile la località Prismi
e relativo stramazzo, di cui alla precedente 2° variante, oltre che ad una
spettacolare visione del massiccio del Monte Rosa.
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12°
Km
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Presa dei canali-partenza Canale Villoresi e Industriale
La strada a fondo asfaltato, chiusa al traffico
veicolare e segnalata dal cartello E/1, prosegue tenendo sempre sulla destra le
vie d’acqua dei canali appena formati, fino a portarci ad un ponte/sbarramento
in mattoni rossi dove nascono il Villoresi a sinistra e l’Industriale a destra.
I due canali danno acqua
alla parte alta della pianura (Villoresi) e alla parte bassa (Industriale). La
diga sbarramento, dopo averla attraversata e discesa, ci immette su una pista
ciclabile asfaltata, chiusa al traffico che si snoda in piano sulla destra del
canale Industriale.
Si tratta della pista ciclabile costruita dal Parco
del Ticino, con il contributo decisivo dell’Enel, lungo il canale che permette
un percorso tranquillo e rilassato dove possono transitare solo le auto di
servizio.
Questa pista ciclabile sarà per noi il percorso di
riferimento da seguire. In questo scenario la pista corre parallelamente ai
canali che restano alla sua sinistra, mentre tiene sulla destra il corso del
Ticino che si snoda con le sue anse, anfratti, spiagge, e riviere.
La posizione di questa ciclabile permette, ai biker
che conoscono perfettamente il territorio, di uscire dalla pista ciclabile per
effettuare escursioni sul Ticino che nel suo percorso conserva caratteristiche
ambientali immutate forse da migliaia di anni.
Si possono scoprire angoli di paradiso con spiagge
fatte di sassi bianchi sferici e di flora lussureggiante. Secche, guadi, pozze
profonde si susseguano in uno spettacolo di boschi e acque di stampo primitivo.
Lo spettacolo è garantito ma anche pericoloso in quanto questi piccoli sentieri
spesso, a causa delle violente erosioni procurate dal Ticino, spariscono
improvvisamente mettendo in seria difficoltà il turista che li sta percorrendo.
Nostro consiglio generale è di proseguire lungo la
ciclabile dei canali, anche se deviando a destra dopo circa 1 Km di pista
ciclabile si può fare una puntata fino a giungere alla “Tessitura e candeggio Visconti di Modrone”. Esempio di
archeologia industriale, costruita nel 1875 dal Duca Guido Visconte di Modrone,
fu fra i maggiori opifici tessili dell’alto milanese ed oggi risulta
abbandonata.
Fatta questa breve escursione si ritorna alla nostra
ciclabile proseguendo l’itinerario.
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17,5°
Km
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Pista ciclabile fino alla centrale.
La ciclabile continua a correre alla destra del canale e prosegue in
piano per 5,5 chilometri fino a giungere alla fine di questo primo tratto. Qui,
nelle vicinanze della grande centrale di Vizzola Ticino, ci si trova ad un bivio
che preso tenendo la destra propone una ripida salita verso l’abitato di
Castelnovate.
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Variante
di Km
3
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Variante di Castelnovate.
A questo punto, in corrispondenza del termine del 1°
tratto di ciclabile si può:
- Effettuare la 3° variante in località Castelnovate.
La strada si inerpica, con una ripida salita verso il
paese. L’abitato di Castelnovate sorge sopra un promontorio che si
eleva sulla valle del Ticino a dominio della “grande ansa del fiume”. Fin
dal V° secolo vi sorgeva un imponente castello di cui oggi rimangono solo pochi
resti vicino al cimitero. Al centro del paese il belvedere sul Monte Rosa è
decisamente mozzafiato, anche se nella stagione estiva il verde dei boschi
preclude ogni visione sulla “grande ansa”.
In primavere ed autunno invece si può godere della
vista del sinuoso corso del fiume che, in questo punto, ritorna sui suoi passi
disegnando una curva a duecentosettanta gradi. Lì si trova il vecchio Porto di
Castelnovate. Lì fino al secondo dopoguerra si attraversava il Ticino in
traghetto, e ancora prima i Romani vi guadavano il fiume.
Se la stagione estiva non è la migliore per godere
del paesaggio, resta invece sempre valida in ogni stagione, la piccola
“Trattoria Concorde”che con il Sig. Sergio e lo schef Ivan garantiscono
soste culinarie di gran qualità.
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18°
Km
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La grande centrale di Vizzola Ticino.
Se invece al termine della pista ciclabile ci si
immette sulla ripida discesa si giunge in località Vizzala Ticino dove,
sotto alberi secolari, si trova il ristorante “La vecchia fattoria”,
anch’esso molto indicato per una sosta ed un ristoro.
Tenendo l’imponente massa della centrale alla
nostra sinistra si procede per poche decine di metri fino ad imboccare a
sinistra un 1° sottopasso della centrale stessa.
Appena passati, tenendo la destra, si può operare
una breve escursione che ci porta a fiancheggiare una pista di prova
dell’azienda di pneumatici Pirelli, mentre invece tenendo la sinistra si passa
sotto un 2° tunnel sempre al di sotto della centrale stessa.
E’ questa una struttura veramente imponente che, costruita
nel 1900, fu una delle prime centrali idroelettriche italiane con lo scopo di
alimentare in origine gli opifici del bacino industriale. Tutt’ora è
pienamente operativa.
Usciti dal 2° sottopasso si prosegue imboccando un
ponte con corrimano di color giallo. Alla fine di esso, girando a destra ci si
trova all’inizio del 2° tratto di pista ciclabile.
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28,5°
Km
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Canale industriale.
Inizia il 2° tratto di pista ciclabile segnalato sulla destra dal cartello
stradale “Pista ciclo pedonale dell’alto Ticino” mentre poche decine di
metri avanti, sulla sinistra, si trova il primo cartello esplicativo del canale
Industriale, nel quale si chiarisce come quest’opera alimenti oltre la
centrale di Vizzola anche quelle di Tornavento, Turbigo superiore e Turbigo
inferiore per poi originare il Naviglio Grande, il canale irriguo Langosca e
restituire le restanti acque al corso del Ticino.
La pista ciclabile inizia in discesa, correndo
accanto alle ultime opere della centrale di Vizzola Ticino e prosegue con il
canale a destra per oltre una decina di chilometri.
Dopo circa 2 km dall’inizio della ciclabile il
canale si divide in due: il ramo di destra forma un canale scolmatore verso il
Ticino, mentre prosegue diritto come Industriale. Proseguendo diritto, vicino ad
un piccolo edificio tecnico, si trova la prima area di sosta attrezzata per pic
nic ed il relativo cartello esplicativo. Il percorso si snoda in piano con il
canale che spesso è attraversato, e questo avverrà fino alla fine della pista
ciclabile, da piccoli ponti di attraversamento.
Poco più avanti , sulla sinistra, è visibile una
vecchia industria con i relativi resti di un mulino (Mulino di
Ferno) con ruota ancora visibile.
Dopo circa 5 km dall’inizio della ciclabile sulla
nostra sinistra si trova una seconda area di pic nic con il relativo cartello.
Un ponte attraversa il canale e al di là dello stesso si nota una strada ad
alta circolazione percorsa dai veicoli che transitano verso Nosate
Il percorso è bello ed al mattino ombroso, i boschi
ed i prati lo circondano completamente ed un intenso “odore d’acqua “
accompagna il ciclista.
Dopo circa 6 km dall’inizio della ciclabile
incontriamo la Centrale di Tornavento. É una costruzione di mattoni rossi in
corrispondenza della quale troviamo il solito cartello che questa volta, oltre a
segnalarci dove siamo, ci rende edotti dei dati di nascita, produzione,
potenzialità dell’impianto.
Dopo circa 10,5 km dall’inizio del canale
Industriale la pista ciclabile finisce: siamo ormai arrivati a Nosate-Turbigo.
Il termine della pista ciclabile è chiaramente
segnalato da appositi cartelli stradali. Sul canale l’ennesimo ponte di
attraversamento questa volta su strada a normale circolazione.
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29,5°
Km
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Prosecuzione su strada a normale circolazione
Prendendo a sinistra dopo alcune decine di metri troviamo una piccola e graziosa
chiesetta provvista di piacevolissima colonnina di erogazione acqua.
Proseguendo diritti, come detto su strada a normale
circolazione, ma sempre tenendo il canale Industriale alla nostra destra dopo
circa un altro km si supera un nuovo ponte sul canale (da non attraversare)
oltre il quale girando a sinistra inizia l’abitato di Turbigo, mentre
proseguendo diritti un cartello segnaletico ci indica l’inizio della “Strada
Alzaia del Naviglio Grande”.
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30°
Km
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Naviglio Grande
Scavato nel XII secolo dai milanesi, servì
dapprima per l’irrigazione della bassa e per la difesa del contado, poi fu
impiegato anche per il trasporto delle merci dal Lago Maggiore.
Lungo questo naviglio furono condotti anche i
graniti, provenienti dalla Val Ossola, che servirono alla decorazione del Duomo
di Milano. Ha origine vicino alla cascina Castellana e confluisce nella Darsena
di Porta Ticinese a Milano, dopo un
percorso di circa 50 chilometri.
Dopo circa 500 metri sulla nostra destra la
costruzione di mattoni rossi della centrale di Turbigo Superiore mentre sullo
sfondo troneggiano le 5 gigantesche ciminiere della grande centrale di Turbigo
Inferiore, la seconda d’Italia per potenza istallata (1.240 MW/ora),
sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di una città come Novara.
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Ritorno sullo stesso percorso.
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